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“Insieme si può ...” è un’organizzazione di volontariato Onlus nata nel 1982 a Belluno. Ad oggi conta circa 120 sedi operative. ISP si occupa di progetti di cooperazione e di emergenza in paesi in via di sviluppo come Africa, America Latina e Asia. Il gruppo di Varese, costituito da Franzi Davide ed un gruppo di giovani, si è legato ad ISP nel 2002. L’associazione ha come obiettivi la sensibilizzazione ai problemi della fame, della sete, del sottosviluppo, della povertà ed emarginazione, l’aiuto alle popolazioni del mondo che abbiano bisogno di sostegno economico, morale e sociale. Il gruppo opera soprattutto in Uganda, dove ha, da quattro anni, una sede gestita dal volontario Davide Franzi che vive e lavora a Kampala. L’Uganda è un paese dell’Africa Orientale. Nonostante il notevole sviluppo economico degli ultimi anni rimane una delle nazioni più povere al mondo. Da ormai 20 anni l’Uganda è dilaniata da una guerra civile che ha causato milioni di morti. I ribelli hanno intensificato i loro attacchi soprattutto nei distretti del Nord, ai confini con il Sudan, costringendo la gente a fuggire dai villaggi per cercare rifugio e protezione nelle missioni. Sono nati così numerosi e immensi campi profughi che ospitano persone in preda alla fame, alla sete, alle malattie. L’Uganda presenta il più alto numero di orfani di tutta l’Africa, la maggior parte di loro ha perso i propri genitori a causa dell’AIDS e della guerra. Molti sono fuggiti dalle zone di guerra e hanno raggiunto la capitale: Kampala, con la speranza di trovare una vita migliore diventando invece “ragazzi di strada”. Inutile dire che questi ragazzi sono privi di alloggio, di alimentazione, di educazione ed accesso all’acqua potabile. Molti di loro sniffano colla per dimenticare la fame |
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Davide Franzi è oggi un giovane uomo (nato nel 1966 a S. Salvatore di Malnate) volontario internazionale, ormai con lunga e provata esperienza di viaggi, di luoghi, di attività assistenziali, che l’hanno spinto e ancora lo spingono in territori e situazioni e condizioni peggio che precarie; disastrose, disperate. Nel 1983 è soltanto un diciassettenne borghese in ricerca di un senso per la vita, di una attenzione, non soltanto pietosa e passeggera, alla impellente e deprimente miseria delle popolazioni depresse. Con l’esempio e lo spirito dei suoi genitori Angelo e Claudia, si accompagna sempre più deciso al famoso “Vittorione”; don Vittorio Pastori, gigante (lo si può definire) fisico e mole di assistenza radicale per l’Africa dei poveri (e non soltanto). Lo studente di allora, maturato dietro la figura di “don Vittorione” affronterà l’avventura africana, con un amico altrettanto sprovveduto, con tanti sogni e tante illusioni, ma soprattutto con fede di ideali e fermezza di speranza. Sbarcano a Kampala dopo un viaggio burrascoso, lavorano da mattina a sera a scaricare l’aereo con il sole a 40 gradi all’ombra, caricano i camion, partono in carovana con itinerari pericolosi, mine, strade dissestate, e posti di blocco militari e guerriglieri. Dopo un mese di fatica, la tensione, le sparatorie, e i pericoli corsi un’esperienza sul filo dell’impossibile i componenti della spedizione sono dimagriti da 5 a 10 chili. Davide al rientro in Italia giura a se stesso “Mai più in Africa”, ma viene richiamato da Dio. Dal 1985 al 1990 Davide ritorna una volta all’anno per tre mesi, dal 1993 vive e lavora in Africa. Davide è un volontario per sempre. Davide Franzi, ha ricevuto il riconoscimento della Regione Lombardia “Costruttori di Pace” lo scorso 3 dicembre 2007 direttamente dal presidente della Regione Roberto Formigoni. |
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